La Cucina…ritrovata e il Pane con la Farina del Bosco

Riscoperta, rivalutata, rivissuta durante  il blocco causato dal Covid, la cucina si vedrà riconfermare una nuova centralità nella casa post pandemia e sarà rivisitata nello spazio, nel design e nella tecnologia applicata agli elettrodomestici e non solo.
La cucina non è solo il luogo dove si preparano i cibi,  ma è l’insieme di gesti, riti, convivialità e passioni.  Una cucina inserita in spazi abitativi sempre più aperti, progettati per far sì che la cucina stessa sia integrata e non confinata.  “Oltre alla sue funzioni principali, la cucina deve saper interpretare i modi di vivere, le azioni e i bisogni delle persone e diventare un veicolo per esprimerne l’identità”. 

“Ricette e tecnologie in cucina” è il tema del terzo e ultimo Focus sulle nuove dimensioni dell’abitare che la Fiera organizza con Cluster Arredo FVG. Appuntamento domenica 10 ottobre, alle 17.00, nell’area aventi del padiglione 6.

In questo contesto si inserisce anche la collaborazione con Strada del Vino e dei Sapori del Fiuli Venezia Giulia e la partecipazione dello chef Stefano Basello, vincitore del premio nazionale “storie di territorio e sostenibilità” ai “Food&Wine Italia Awards” 2020. Basello presenterà il suo pane realizzato con farina ricavata dalla corteccia degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia.

Un pane per far rivivere gli alberi distrutti dal maltempo che ha colpito il Friuli Venezia Giulia – in particolar modo la Carnia e Sappada – a ottobre 2018.

“Il pane fatto di corteccia interna fa parte della storia e della tradizione. Le farine ricavate da cortecce interne di alberi o radici si facevano già un tempo, quando i contadini dovevano dare farine di grano o mais da loro prodotte ai nobili. Per potersi sfamare hanno dunque intuito che si poteva usare cortecce interne e radici per produrre pane o altro. Dunque farine di sussistenza. Da queste tradizioni è partita l’idea di utilizzare le cortecce degli abeti caduti sulle nostre montagne a ottobre a causa del maltempo. Questo pane, molto profumato, è realizzato con lievito madre, con l’aggiunta del 20% di farine di abeti bianchi o rossi e licheni”.

Un altro prodotto particolare del nostro territorio che potrebbe essere anche un buon strumento di marketing  per stimolare il turismo.